L’allestimento sarà composto da una mano di cemento, iconografia utilizzata nel passato e, in
contrapposizione, la stessa mano, ma di carta, raffigurazione dell’immagine mediatica odierna.
Lo scopo del video è quello di rappresentare la trasformazione e lo sgretolarsi del linguaggio
contemporaneo.
Il “linguaggio concettuale”, rappresentato dalla mano di cemento, è sostituito da un “linguaggio
percettivo”, rappresentato dalla mano di carta che, ormai divenuta esile nel suo significato, si
sgretola e si deteriora esponenzialmente. Quest’ultimo linguaggio si impone maggiormente pur
essendo più povero, non solo nel numero di parole ma soprattutto nella capacità connotativa. Esso
perde il suo significato anche a causa del bombardamento mediatico che subisce.
La mano di cemento, o “mano parlante”, simboleggia uno dei gesti più utilizzati e importanti, ossia
quello “della parola”. Con questo tipo di gesto si prende la parola per comunicare agli altri. Una
delle iconografie di rilievo in cui tale gesto è raffigurato è il Cristo pantocratore, che parla ai fedeli
con l’autorità di un sovrano.
Questo tipo di gesto può essere trovato già nell’epoca dell’impero romano. Tuttavia ne abbiamo
varie evoluzioni e significati. Ad esempio, in Francia nel medioevo, divenne la mano di giustizia,
aggiungendosi ai tradizionali simboli del potere regio. Nel corso dei secoli prese anche la funzione
di benedizione.
Il linguaggio odierno lascia dunque passare un significato che potrebbe essere manipolato o venire
assimilato dallo spettatore in modo diverso da quello inteso da chi lo ha realizzato con le proprie
capacità comunicative.
L’opera vuole far riflettere i fruitori sui linguaggi moderni assunti nella società contemporanea,
mettendo in discussione la centralità del ruolo del linguaggio.